Violenza sulle Donne, quando la sensibilizzazione non basta a debellare la paura.

Oggi, 25 novembre, è la "Giornata mondiale contro la violenza sulle donne", istituita per la prima volta il 17 dicembre 1999 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Una data scelta non a caso. In questo stesso giorno del 1960, furono uccise le tre sorelle Mirabal, attiviste politiche della Repubblica Dominicana.


Sono stati impiegati, nel corso degli anni, fiumi di parole in merito alla questione, al fine di promuoverne una maggiore sensibilizzazione, eppure continua ad essere una triste realtà. Stando ai dati dell'ISTAT, infatti, negli ultimi 5 anni il numero di donne che hanno subìto almeno una forma di violenza fisica o sessuale ammonta a 2 milioni 435 mila, l’11,3% delle donne dai 16 ai 70 anni. Quelle che hanno subìto violenza fisica sono 1 milione 517 mila (il 7%), le vittime della violenza sessuale sono 1 milione 369 mila (il 6,4%); le donne che hanno subìto stupri o tentati stupri sono 246 mila, (1,2%), di cui 136 mila stupri (0,6%) e circa 163 mila tentati stupri (0,8%).

La violenza nelle relazioni di coppia, negli ultimi 5 anni, ha riguardato il 4,9% delle donne (1 milione 19 mila), in particolare il 3% (496 mila) delle donne attualmente con un partner e il 5% (538 mila) delle donne con un ex partner. Considerando solo le donne che hanno interrotto una relazione di coppia negli ultimi 5 anni, la violenza subìta sale al 12,5%.


Una ferita aperta che non accenna a rimarginarsi, diventando invece sempre più profonda. 
Dunque, probabilmente, quello su cui si dovrebbe puntare, oltre a spendere sagge parole, è iniziare ad EDUCARE fin da piccoli i bambini spiegando e MOSTRANDO CON L'ESEMPIO il rispetto della donna, ma anche dell'uomo come anche degli animali, perché c'è un grande bisogno di interrompere la trasmissione intergenerazionale della violenza lavorando sui più piccoli, perché saranno gli uomini di domani. 


Nel frattempo, purtroppo, le donne non cessano di essere oggetto di molestie, vittime di tragedie palesi e di soprusi taciuti perché consumati spesso dentro le famiglie o perpetrati da persone conosciute, ma anche sconosciute al di fuori delle mura domestiche.


Italia, una donna viene uccisa ogni 72 ore.  Dati che fanno gelare il sangue, ma necessari da conoscere. 
È doveroso ricordare,  per l'appunto in questo giorno, dove tutto sembra avere una maggiore attenzione e una più ampia risonanza, che non serve una 'giornata dedicata' che bussi alla porta di coscienze dormienti, l'uomo, così come la donna, deve tenerlo a mente tutto l'anno. Perché un amore malato non è amore. 
Nessun tipo di violenza dev'essere più tollerato: fisica, sessuale, psicologica, ogni forma di abuso, minacce, giudizio, ogni forma , di potere e controllo sulla vita altrui che si può manifestare in mille modi,  ogni pretesa di sottomissione, ogni comportamento che causi paura delle conseguenze, paura di un'azione "sbagliata",  paura per la propria incolumità. 
Basta con la paura.


E no, non vale solo per le donne. Vale per chiunque subisca una di queste forme di violenza, vale per chiunque sia aggredito, insultato, buttato giù psicologicamente, vittima di un mondo che alle donne dice che non possono vestirsi come desiderano altrimenti "Se la vanno a cercare", e agli uomini che "non possono piangere". 
No alla violenza di ogni tipo. 


"E’ vero amore quando possiamo abbassare le nostre difese e mostrarci come realmente siamo. Con le nostre debolezze, incertezze, cicatrici. Senza avere il timore che la persona amata possa mai usarle contro di noi."
Agostino Degas.


- Erika Lando 

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