Tribunale di Modugno, 27 novembre. Dal momento che le aule di giustizia del tribunale di Bari sono inagibili, molto casi del nostro capoluogo vengono smistati nelle aule dei palazzi di giustizia dei paesi limitrifi e Modugno è tra questi paesi.
Per ascoltare particolari testimoni, "pentiti", persone a rischio ecc, nei tribunali penali d'Italia è previsto un "paravento", ossia una parete solitamente in plastica opaca dove si intravede solamente la sagoma di chi sta testimoniando.
Essendo originariamente sede di un tribunale civile, Modugno non ha mai avuto bisogno di un paravento, infatti tale attrezzatura sarebbe dovuta essere portata da Bari, ma qualcosa è andato storto e questo fondamentale oggetto è sparito (presumibilmente gettato durante il trasferimento da Bari).
Fino a martedì scorso questa mancanza non era stata presa in considerazione, per cui ignorata fino a che si è presentato il problema: al momento di una testimonianza nel processo su un presunto traffico di stupefacenti e estorsioni ai cantieri, il necessario paravento non è stato pervenuto.
Il testimone è stato costretto per forza di cose ad esporre nell'aula della Camera di Consiglio alle spalle dei giudici per tutelarsi.
La situazione si è rivelata inadeguata alla delicatezza del caso, tanto che ora il PM che rappresenta l'accusa ha richiesto che tale caso fosse verbalizzato e segnalato agli organi di competenza dal momento che a ledere alla sicurezza del collaboratore di giustizia ci fosse anche l'impianto di videosorveglianza non funzionante.
Ora, ci si chiede come mai questo tribunale (che in questo caso non dipende da Modugno, bensì da Bari) non abbia preso subito provvedimenti a tal riguardo visto che sono settimane che il comune di Bari lo utilizza anche per udienze di questo calibro? E ci si chiede, anche e soprattutto, quanto per queste istituzioni conti l'incolumità di chi collabora con la giustizia?
Nicola Alfonsi
Commenti
Posta un commento