Fondi bloccati per orfani di femminicidio - tra rabbia e indifferenza, la lotta dell'UGL. A Modugno il convegno per sensibilizzare al tema
Secondo quanto stabilito dalla legge n. 4 approvata l'11 gennaio 2018, ed entrata in vigore un mese dopo, i figli - minorenni e maggiorenni non economicamente sufficienti - rimasti orfani a seguito di una violenza domestica hanno diritto ad un ausilio di tipo economico. Fondi che permettano alle famiglie affidatarie che versino in condizioni indigenti o poco favorevoli, di far fronte a tutte le loro esigenze, spesso zii o nonni anziani che faticano ad arrivare a fine mese.
Ma così, purtroppo, non è, a causa della mancanza di regolamenti necessari alla concreta realizzazione della legge stessa.
Si tratta di un episodio ormai tristemente noto, balzato alle cronache perché al centro di numerosi dibattiti e battaglie a favore della tutela dei diritti dei bambini interessati.
Una di queste lotte è portata avanti dall'UGL Giovani Bari, a tal proposito, infatti, interviene il responsabile provinciale, Nicola Minerva:“In Italia più di 2 mila bambini hanno perso la loro madre a causa di episodi di femminicidio. Esistono leggi dello Stato che dovrebbero tutelarli, ed un fondo da 7 milioni di euro per garantire loro di proseguire gli studi e ricevere assistenza medico-psicologica, ma é bloccato a causa della mancanza dei decreti attuativi. Il nostro dipartimento UGL Giovani continua a battersi per i loro diritti, il 13 Settembre a Modugno abbiamo anche organizzato un convegno per parlarne e sensibilizzare l’opinione pubblica su una tematica cosi delicata”.
Un impegno , questo, condiviso anche dal segretario dell'UGL Bari, Antonio Caprio, che ha speso parole decise e dirette, in merito alla vicenda:“Come sindacato UGL chiediamo al governo Conte di intervenire rapidamente per tutelare i diritti di questi bambini innocenti, privati ingiustamente della loro madre e della spensieratezza dell’infanzia."
Ancora una volta, a quanto pare, ci troviamo di fronte ad un episodio in cui sono i sono i più deboli a pagare le spese di una violenza reiterata e ormai diventata ordinaria , che si consuma fra le mura e i luoghi della quotidianeità, fino talvolta a culminare nel peggiore dei modi.
Per le piccole vittime di questo orrore, ci si augura che non si finisca per banalizzare la questione, e che si vada incontro alla necessaria sensibilizzazione di cui c'è bisogno, affinché essi non siano privati, oltre che di una madre, anche dei propri diritti.
-Erika Lando
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