L'editoriale 6 - Strade modugnesi: storie di traffico e traffici


A distanza di sedici mesi, dalla lesione del ponte che sovrasta la strada statale, si iniziano a delineare le prime timide risposte da parte di questa Amministrazione che pare abbia deciso di annunciare atti concreti circa gli ingorghi che quotidianamente, a tutte le ore del giorno, si formano all'altezza del restringimento della carreggiata, sottostante le arcate del ponte.
Meglio tardi che mai, si dirà. Certo la nostra abitudine ad adeguarci a tutto ci ha portati, negli ultimi anni, in particolar modo, ad anestetizzare i nostri primari bisogni di convivenza e ad accettare ogni qualsiasi disagio che rendesse difficoltoso o, peggio, oltraggioso il tenore della nostra esistenza. Non ci spieghiamo, nonostante tutte le giustificazioni di ordine logistico e tecnico accampate da questa Amministrazione, come possano essere passati sedici mesi senza che mai si sia sentita la necessità di spiegare, informare i cittadini su quali potessero essere le condizioni ostative, di cui siamo consci noi per primi, che avrebbero potuto correttamente motivare quei disagi che, comunque, ancora persistono e continueranno a persistere per molti altri mesi, se è vero come è vero che si intende intervenire sulla lesione del ponte.

In tutto questo tempo, invece, abbiamo letto solo su Facebook i proclami di qualche scrivano autorizzato, pensiamo dal sindaco, che di mese in mese, annunciava di lì a poco la riapertura totale della carreggiata. Non comprendiamo come una Amministrazione, che si dice seria, sia ricorsa in modo indecoroso alla politica degli annunci, non ritenendo l'opinione pubblica modugnese in grado di valutare, da sola, cause ed effetti del problema. Un traffico inutile di scuse poste con l'arroganza e la stupidità da primi della classe.

Stessa cosa che riguarda il problema della sicurezza. Avevamo chiesto, in quel 3 dicembre dello scorso anno, al sindaco Nicola Magrone, se riteneva che a Modugno sussistesse una condizione di emergenza che riguardasse la sicurezza dei cittadini. Ci fu risposto, in forma piccata, che a Modugno tutto andava bene. Nonostante, già nei mesi precedenti, si era verificata una impennata nel numero di furti in abitazioni ed attività commerciali, furti di auto, rapine a mano armata e, paventammo allora il sospetto, con i servizi di MODUGNO MERIDIANA, che alcuni gruppi malavitosi avessero iniziato ad esercitare delle estorsioni ai danni di commercianti. Fummo definiti dei visionari, interessati ad intraprendere una campagna diffamatoria nei confronti di questa Amministrazione. La nostra campagna elettorale.

E' di questi giorni la notizia di un summit tenuto presso la Prefettura di Bari che ha analizzato lo stato della sicurezza nell'ambito dell'Area Metropolitana di Bari. E' emerso che Modugno ha registrato un aumento nel traffico di droga, operato da clan delinquenziali di altri paesi che avrebbero monopolizzato il mercato. Inducendo, se la logica ha ancora un senso, altri clan minori a ricercare altre forme delittuose, quali furti ed estorsioni, per garantirsi la propria sopravvivenza. Invitammo allora, e lo invitiamo adesso, il sindaco Nicola Magrone a recarsi presso la Prefettura, se già non l'ha fatto, per informarsi sulla situazione e, nel caso, chiedere misure urgenti per stroncare sul nascere questo rigurgito di delinquenza.

Da parte nostra, abbiamo provveduto, come LEGA MODUGNO, di inviare al Ministro dell'Interno, Matteo Salvini, una lettera dettagliata sullo stato della sicurezza a Modugno. Vorremmo passare come allarmisti e visionari ma non vittime di un problema che non abbiamo saputo o voluto prevenire per ignavia o, peggio, per paura. 


P.C.











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