Questa Amministrazione MAGRONE, diciamolo con gratitudine, ci ha viziati.
In questi anni, tra interruzioni cagionate da massoni del mattone e illuminati del compasso, questa amministrazione ci ha abituati a vivere le cose più semplici come accadimenti straordinari.
Una semplice potatura stagionale degli alberi diventa un piano quinquennale ambientale, con corredo di foto che descrivono minuziosamente tutte le varie fasi del taglio, con indicazione delle strade interessate, con pedissequa individuazione di ogni aiola.
La copertura di una buca viene documentata con dovizia di particolari, circa il catrame utilizzato, la pressione esercitata dalla pressa, la motivazione adottata per la individuazione di quella buca piuttosto che altre.
Una risibile illuminazione natalizia viene decantata con misure in chilometri pari alla circonferenza del pianeta.
L'impianto di una decina di cestini porta rifiuti viene narrata come la risoluzione finale dei rifiuti e se accade che qualcuno di questi venga vandalizzato da qualche idiota, subito si grida al complotto dei poteri forti.
E' accaduto anche per la nomina di un assessore. L'assessore all'Istruzione e alla Cultura. Cosi', almeno, si definiva prima.
Prima. Con il nuovo corso della Rivoluzione Gentile, invece l'assessore ha ricevuto le deleghe alle Politiche giovanili e culturali; Rapporti con l'associazionismo locale ed il volontariato; Dispersione scolastica e diritto allo studio; Istruzione.
Tutto ciò non e' inutile. Serve per compensare il vuoto di quelle deleghe.
Si sa bene che, nel concreto, chi gestisce da qualche mese le redini ed il portamonete dell'Assessorato e' il consigliere Paolo Magrone, nipote dello stesso sindaco ma non si dica e ne' tantomeno si pensi che sia uno squallido caso di nepotismo. Questa Amministrazione e' al di sopra di tutte le squallide vicende che hanno contraddistinto le amministrazioni precedenti.
Il senso dello spettacolo e dell'internazionalismo culturale di questa amministrazione e' palpabile in tutte le sue scelte.
Proprio per questo si e' voluto scegliere un assessore, avvocato, di Bari, non già perche' nella cerchia dei magroniani non ci siano persone capaci culturalmente di occupare quel posto ma solo per dare una ventata di sprovincializzazione del ruolo. Questa scelta, poi, agevola le collaborazioni culturali ed artistiche che deriveranno dall'Area Metropolitana.
In verità non sappiamo quali siano state le reazioni di qualche aspirante assessore locale che frequenta le stanze del "cardo magico".
Comprendiamo pero' quanto possa essere cocente per qualche intellettuale autoctono subire l'onta di vedersi preferiti a professionisti baresi.
Ma l'abbiamo detto, a Modugno la politica e' l'arte di amministrarla e' spettacolo, condivisione gentile, consenso guadagnato con ore e ore di studio, analisi, ricerca di soluzione delle problematiche avverse. Mica roba da niente.
Chissa' quali e quanti altri mirabolanti spettacoli potremo ammirare nel discotecaro teatro G. Fava.
Con il nuovo assessore di Bari ci aspettiamo niente niente la ruota panoramica in piazza del Sedile, nipote permettendo.
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