L'Argomento: IL BUBBONE, COME UNA BUONA IDEA PUO’ TRASFORMARSI IN UNA ENNESSIMA SCIAGURA.


Tratto dal profilo Facebook di “Magrone sindaco”:
"BUBBONE DEL QUARTIERE CECILIA, CONTO ALLA ROVESCIA PER LA SUA ELIMINAZIONE. INDETTA LA GARA PER AFFIDARE I LAVORI DI DEMOLIZIONE DELL’IMMOBILE SIMBOLO DEGLI SCEMPI EDILIZI NEL TERRITORIO DI MODUGNO."
Certamente la notizia, al di là dei ragionamenti pratici che vanno considerati, e che più avanti considereremo e sottolineeremo, suscita soprattutto tra i cittadini del quartiere Cecilia di Modugno un aspetto di positività in tempi oggettivamente depressivi, a causa del degrado che caratterizza, da lungo tempo, quell’area come altre aree periferiche del nostro paese. Si dirà, e gli aspiranti emuli del sindaco Magrone non mancano mai di sottolinearlo con i loro strali starnazzanti divenuti ormai ossessivi, che le problematiche delle periferie rinvengono dal passato. Come dire che tutto ciò che oggi è male dipende dalla scelta sconsiderata di Adamo ed Eva.
Sappiamo bene che, negli anni, quell’immobile, quello scheletro, malamente recintato, è stato ricettacolo di traffici legati alle droghe, come oggi è divenuto un deposito di ogni sorta di rifiuto, in cui trovano ricovero topi grandi come conigli. Senza dubbio, è una situazione che deve essere urgentemente sanata. Conosciamo i disagi che gli abitanti del quartiere Cecilia vivono quotidianamente e la onnipresente ombra di questo immobile, mai completato per arcane ragioni, di ormai mezzo secolo che sovrasta il cielo di molti nostri concittadini.

Se poi, dopo la demolizione, come sembra essere nelle intenzioni di questa Amministrazione, si vuol creare un parco pubblico, non possiamo, come LEGA MODUGNO, che dirci favorevoli ed entusiasti del progetto. Anche perché, la riqualificazione parziale del quartiere, rappresenterebbe un valore aggiunto per l’area, con una serie di ricadute positive, anche dal punto di vista economico, per l’intera comunità. Una di queste, non da poco, la rivalutazione del mercato immobiliare.
In un tessuto sociale ferito come quello del Cecilia, l’esistenza di un parco pubblico sarebbe il primo passo verso un riscatto della intera periferia, per decenni trascurata e avvilita da indifferenza e superficialità amministrativa.
Ma su questa, lo ripetiamo, positiva iniziativa di questa Amministrazione, grava come una spada di Damocle, la definizione di un iter ancora sospeso presso il Consiglio di Stato che dovrà decidere, si spera in modo definitivo, la sorte di quell’immobile. Appunto per ciò ci permettiamo di consigliare al sindaco Nicola Magrone di procrastinare, solo fino alla pubblicazione delle determinazioni del Consiglio di Stato, gli atti propedeutici alla demolizione dell’immobile, così da non dover incorrere negli stessi errori di altri amministratori.
In pratica, chiediamo al sindaco Nicola Magrone che la stessa cautela che ha riservato per altre questioni come quella del ponte, la eserciti anche in questo caso. A giusta ragione, dato che in questo caso si ..tratterebbe di aggiungere al mezzo secolo una frazione trascurabile di tempo. Tanto, rimarrà sempre sua l’esclusiva di questa importante iniziativa. Riguardo poi agli scempi, ci pare che la pratica non abbia mai smesso di insistere sul nostro territorio modugnese, ieri come ancora oggi, fossero anche trascurabili volumetrie rurali.
Perché, un domani, ove ricevessimo un esito negativo dal Consiglio di Stato, chiameremmo a rispondere di persona, con i loro personali denari, i responsabili di una insana scelta.
P. C.

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