LE FERITE INVISIBILI E LE FERITE REALI DI QUESTI SETTE ANNI.


Le ferite reali sono quelle che vedi oggi attraversando le strade di Modugno.
Solchi per tutta la lunghezza di ogni strada ed altri, intervallati, per la larghezza della carreggiata.
Solchi ricoperti malamente, senza perizia, di catrame insufficiente a ricoprire tutto.
Quelle stesse strade, asfaltate da pochi mesi, sono nuovamente gobbe e incavi.
Centinaia di migliaia di euro di catrame spesi per nulla.
Non possiamo pensare che l'Amministrazione non fosse a conoscenza di questi lavori.
Per dire la verità, tutti sapevano.
Ma si avvicinava la campagna elettorale di primavera.
Le strade andavano asfaltate, il programma andava completato.
Per una serie di "coincidenze", i lavori di scavo per Acquedotto Pugliese e per l'installazione della fibra vennero rimandati.
Ma il virus ha rovinato ogni piano.
Dopo la ripresa, i lavori non si potevano più rimandare.
Ecco perché, questi giorni, assistiamo a strade bloccate, traffico deviato.

La prova ulteriore di un demagogico amministrare dissennatamente, senza una logica, senza cura, senza controllo.
A questo, aggiungi la condizione delle aiole. Piante morenti, erbacce straripanti. Corsi invasi da foglie secche.
Tutt'intorno, sporcizia, trascuratezza, abbandono.
E poi le piscine, la raccolta differenziata, la viabilità, la stazione, i quartieri periferici, il lavoro.

Queste le ferite che si vedono.
Quelle che non si vedono sono all'interno della casa comunale e fuori.
Una comunità divisa da rancori.
Una litigiosità ai limiti della cronaca nera.
Mentre i tamburi della campagna elettorale risuonano minacciosi.
Ma le sorprese devono essere ancora scoperte.



-Lega Modugno

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