Siamo tornati ad occuparci della preoccupante situazione dei dipendenti della Bosch, i quali da mesi sono in agitazione sindacale per timore di un'incombente taglio del personale.
A tal proposito, l'UGL (Unione Generale del Lavoro), sezione Metalmeccanici, che fin dall'inizio si é interessata attivamente a ciò che sta succedendo in questa filiale dell'azienda tedesca, ha espresso la propria preoccupazione per quanto riguarda le indiscrezioni trapelate dal CAE Bosch.
Cio a seguito di una diretta streaming del sig. Denner (Presidente del gruppo Bosch), nella quale si é previsto, per il 2022, un drastico taglio del numero dei lavoratori: da 1850 a 1200 unità.
Bosch sembra non voler investire in nuove produzioni sul territorio barese dopo 20 anni di aiuti pubblici, decine di premi e titoli qualificanti in termine di eccellenza ottenuti grazie la lavoro dei dipendenti tutt’oggi privati di ferie personali e di un salario dignitoso.
Dichiare il Segretario Nazionale Antonio Spera: "la UGLM si è sempre opposta a sottoscrivere accordi con i quali si vendevano le ferie dei lavoratori e senza alcuna garanzia d’investimento in nuove produzioni.
Pertanto la RSU UGLM di Bosch ribadisce la non adesione allo sciopero del 28 Novembre che consisterebbe in un’ennesima giornata di lavoro persa per l’incapacità nel garantire un piano industriale dignitoso dell’azienda".
Concludiamo con la speranza che l’azienda possa fare un salto indietro rispetto alle proprie intenzioni e che il Governo non faccia distinzioni di gravità ed importanza al fine di garantire un degno futuro ad ogni singolo lavoratore.
A seguito il comunicato stampa UGL:
-Michele Massarelli
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