LETTERA APERTA AI COMMERCIANTI DI MODUGNO di MARIO PILOLLI, presidente dell'A.C.A.M.

Cari colleghi,
ritorno dopo mesi di silenzio, come presidente di associazione, a parlarvi.
Dopo numerosi e inutili tentativi di cacciarmi dall'associazione, anche da me creata, ritorno ad occuparmi delle nostre categorie e dei loro problemi.
Un manipolo di giuda, manipolati da qualche mallevatore di questa Amministrazione Comunale, aveva tentato di mettermi a tacere, con metodi complottistici.
Ora, questi cattivi colleghi, sono a dormire.

Non ho mai smesso di preoccuparmi e di interessarmi della nostra situazione.
L'ho fatto in un altro ruolo, seppure avevo deciso di non esercitare più il ruolo di politico.
Politico, è bene chiarirlo, che non è interessato, nelle prossime Amministrative, a candidarsi in nessun ruolo, meno che mai in quello di sindaco.
Quel che mi ha costretto a ritornare ad occuparmi della nostra città è la situazione disperata nella quale versa.
Da presidente di LEGA MODUGNO, ho raccolto intorno a me un gruppo eccezionale di giovani modugnesi e, con loro, grazie a loro, abbiamo creato un blog (MODUGNO MERIDIANA) che in soli dieci mesi ha conquistato la fiducia di oltre diecimila concittadini.
In questi giorni, di fine campagna elettorale per le Europee, sono impegnato a far conoscere ai modugnesi i nostri due rappresentanti, con i quali abbiamo concordato un rapporto privilegiato con il nostro paese.
Questo è il primo passo perché, il prossimo anno, si possa conquistare la Regione e la guida della nostra città.
Solo prendendo in mano la diretta gestione della nostra città, potremo risolvere i nostri problemi e ritornare a rendere vivibile e ricca questa MODUGNO, ridotta ad una periferia.
A giugno, forti dei risultati della LEGA, ritorneremo a far sentire la nostra voce. Scuoteremo questa Amministrazione, la costringeremo a rispettarci e a concederci quei servizi che paghiamo, con le tasse, profumatamente.
Vi chiedo un moto di orgoglio, vi chiedo di fare rumore.
Siamo ancora in tanti e siamo arrabbiati.
Dimostriamo che esistiamo.
MARIO PILOLLI
per A.C.A.M.

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