Noi di MODUGNO MERIDIANA
e della LEGA, nell'incontro tenutosi nella serata di ieri, eravamo
seduti in prima fila per ascoltare quello che, nelle premesse e nei
trailer dei giorni scorsi, era stato annunciato come un incontro
epocale. Niente di tutto questo è accaduto o, se è accaduto, i
cittadini modugnesi presenti non se ne sono accorti.
Eravamo curiosi di
ascoltare, dal sindaco Magrone, rivelazioni che dovevano svelare i
nomi di “vecchi politici che, dopo aver distrutto la città, come
fantasmi appaiono dove prima non c'erano e subito dopo tornano nelle
nebbie in cui vivono.”
Pensate che questi nomi
siano stati, seppur larvatamente, evocati? Nulla, sono rimasti nelle
nebbie. Un solo nome, magari. Ma rimane una fissazione di Magrone.
Eravamo curiosi di
ascoltare, dal sindaco Magrone e dagli Assessori, “del pesante
lavoro fatto per tirare fuori Modugno dal degrado e dai debiti;
parliamo di priorità e iniziative per il futuro della città e per
sviluppare una Comunità dinamica, efficiente, umana.”
Anche su questi temi, al
di là degli annunci, una cronaca noiosa di provvedimenti che
qualsiasi Amministrazione svolge ordinariamente. Solo che a Modugno,
l'ordinarietà diventa “rivoluzione gentile”, opera immane,
martirio politico, straordinaria trascendenza.
Salvo poi, sulle numerose
e gravi inadempienze che questa Amministrazione non è stata ancora
capace di risolvere, rispondere con dislessia e assenza di
motivazioni riparatrici logiche.
Quella di ieri sera, al
di là dei buoni e sinceri propositi degli organizzatori, diciamolo
chiaramente, è stata una rappresentazione mal riuscita di ciò che
avrebbe dovuto essere, soprattutto nelle intenzioni di chi sostiene
Magrone, un riscatto al montare di tutte le critiche che in questi
mesi i cittadini modugnesi hanno rivolto alla capacità di
amministrare di questo sindaco, di questa giunta.
Stendiamo un velo pietoso
sugli anestetizzati consiglieri di maggioranza, di cui non è
pervenuta alcuna presenza di vita.
A onor del vero, non
sappiamo se sia stata la nostra presenza, ad inibire gli astanti ma è
significativo che un unico urlo ha sconvolto la sala, fino a quel
momento civile e composta: un indelicato “idiota” rivolto al
cittadino Basilio.
Questo appellativo,
crediamo, sia un giudizio esteso a tutta la cittadinanza Modugnese.
Per questo, anche noi, come Basilio, siamo degli idioti.
La Redazione
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